Lavaggio economico dei bossoli 2.0 (Rivisto e corretto)

Nei post e nei video precedenti avevamo visto vari metodi per pulire i bossoli ed in particolare sul come farlo in modo economico. In questo articolo voglio riprendere l’argomento, dando seguito alle numerose domande ricevute sul tema, mostrandovi il metodo per il lavaggio economico dei bossoli che attualmente utilizzo.

In passato utilizzavo una soluzione di acqua e aceto, assieme a del riso come media. Questa soluzione puliva molto bene i bossoli, che pero’ avevano la tendenza a ossidarsi molto velocemente, perdendo di lucentezza entro pochi giorni (problema puramente estetico). Ho quindi approfondito l’argomento, capendo che per “passivare” l’ottone in modo che non si ossidi sono necessarie sostanze chimiche tossiche come il “benzotriazolo“. Questa sostanza si trova in colorificio in quanto utilizzata nelle belle arti, ma va gestita con molta attenzione e non può essere smaltita semplicemente buttandola nel lavandino in quanto pericolosa per gli organismi acquatici.

Ho quindi cercato un altro metodo e sembra che l’unica alternativa “domestica” sia quella di usare una soluzione di acido citrico invece che di aceto. Il risultato in termini di pulizia e’ paragonabile, ma l’acido citrico ha un leggero effetto passivante sull’ottone, rendendo meno rapido il processo di ossidazione. Vediamo quindi in dettaglio quali sono le fasi del nuovo metodo:

Fase 1 – Decapsulare i bossoli

Come prima cosa il suggerimento e’ di utilizzare un decapsulatore universale per rimuovere gli inneschi spenti, come suggerito in questo articolo, in modo da lavare bene i bossoli anche nella sede dell’innesco e non permettere a metalli differenti dall’ottone di interferire nella pulizia.

Fase 2 – Preparare la soluzione acida.

Per la pulizia occorre preparare una soluzione di acqua calda (sufficiente a coprire i bossoli nel contenitore utilizzato) e acido citrico in polvere al 5% (ma non e’ tassativo, ognuno può fare delle prove e verificare con quale dosaggio ottenere il miglior risultato).
Come detto utilizzare l’acido citrico al posto dell’aceto permette di avere un’azione meno aggressiva e soprattutto “passivante”, in modo da proteggere bossoli dalla successiva ossidazione.

Fase 3 – Utilizzare un tumbler rotativo

Come per il metodo precedente la pulizia ottimale può avvenire tramite un tumbler rotativo, sia acquistato che autocostruito. La pulizia può essere effettuata anche a mano agitando i bossoli in una bottiglia di plastica, ma un sistema automatico e’ di gran lunga migliore.
Per facilitare la pulizia della sede degli inneschi e dell’interno dei bossoli possono essere poi aggiunti diversi tipi di media . I microaghi sono uno dei più indicati in quanto facilmente rimovibili tramite una apposita calamita. Ce ne sono di diverse misure, normalmente usati nei tumbler magnetici sono utili anche nei tumbler rotativi e a differenza del riso permettono cicli di lavaggio di durata maggiore e sono riutilizzabili.
Per pulire bossoli mediamente sporchi occorrono circa 20-30 minuti.

Fase 4 – Asciugare i bossoli

Terminato il lavaggio dei bossoli e rimossi aghi ed acqua sporca si potrà risciacquare il nostro raccolto. Daremo quindi una prima asciugata agitandoli in uno strofinaccio, per poi asciugarli più accuratamente.
Un metodo comodo e poco costoso per asciugarli e’ quello di utilizzare un comune essiccatore alimentare, i ripiani sono disposti ad una distanza utile per asciugare i più comuni calibri per arma corta e nello scomparto superiore anche bossoli di dimensioni maggiori.
Questo genere di elettrodomestico e’ spesso in offerta, specie dopo il periodo natalizio e ci permette di effettuare l’asciugatura dei bossoli anche in periodo invernale e in ambienti umidi come garage o cantine.

Fase 5 – Immagazzinamento ad umidità controllata.

Non avendo passivato l’ottone con metodi industriali, ci sara’ sempre la tendenza all’ossidazione, per evitarlo la cosa migliore e’ quella di immagazzinare i nostri bossoli in un ambiente asciutto.
Il modo più semplice per farlo e’ di procurarsi delle buste impermeabili di quelle usate per gli alimenti. Molto comode sono quelle a doppia cerniera che si possono trovare all’ IKEA, cosi’ come i contenitori della serie IKEA 365+. A seconda della quantità di bossoli che abbiamo preparato possiamo usare contenitori rigidi di dimensioni maggiori (purché stagni) o appositi contenitori ermetici per munizioni.

Fase 6 – Umidità controllata

Per mantenere bassa l’umidità possiamo conservare assieme ai bossoli delle scatoline di Silica gel. In versione DIY economica possiamo realizzarle con della lettiera per gatti in silice (preventivamente riscaldata al microonde per rimuovere ogni traccia di umidità) chiusa in sacchettini di cotone .
Infine per essere sicuri che l’umidità sia effettivamente mantenuta sotto controllo (non dovrebbe superare il 30%) possiamo utilizzare un semplice igrometro digitale da lasciare nelle buste, che ci avvisi qualora fosse necessario intervenire riattivando il gel di silice.

Conclusioni

La preparazione dei bossoli e’ una fase importante della ricarica e tramite qualche piccolo accorgimento e con costi tutto sommato contenuti, possiamo preparare la nostra scorta di bossoli pronti all’uso nei diversi calibri, mantenendoli lucenti fino al momento del loro utilizzo.
Oltre alle operazioni viste in questo articolo e’ possibile anche riformare i bossoli trafilandoli o utilizzando il primo die, in questo modo al momento della ricarica la pressa sarà meno sollecitata e la produzione di munizioni potrà essere effettuata in tempi inferiori.
Le stesse operazioni di immagazzinamento ad umidità controllata possono essere utili anche per conservare munizioni già assemblate, in attesa di una sessione di tiro.

LINK UTILI:

Acido Citrico in polvere
Microaghi
Essiccatore
Buste Ikea
Igrometro digitale
Silicagel

2 thoughts on “Lavaggio economico dei bossoli 2.0 (Rivisto e corretto)”

    1. Ciao,
      io uso quelli piccoli, ma a posteriori devo dire che una misura così piccola va meglio per una lavatrice magnetica (in cui sono usati come una spazzola).
      Nel tumbler secondo me andrebbero meglio di uno spessore maggiore, come dei chicchi di riso, ma appuntiti.. devono solo avere una misura che non li faccia incastrare nel foro di vampa.. quindi o piccoli (che ci passano attraverso) o più grossi (che non ci entrano proprio).
      Attenzione che devono essere di acciaio magnetico per evitare ossidazione o elettrolisi e in modo che poi possano essere recuperati con una calamita..

Lascia un commento

4 + 2 =